Doctor Who Vol.1 William Hartnell

ANTEPRIMA DEL LIBRO SIGNORI DEL TEMPO Vol.1

(Si noti che il libro, per motivi di copyright, e’ privo di fotografie. Le immagini presentate in questa pagina sono solo a scopo artistico)

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signori del tempo 1 cover

Estratto dalla Prefazione di Filippo “Altroquando” Messina

filippo[…] Si dice che Doctor Who sia una serie di fantascienza, ma la verità è che questa etichetta appare un po’ formale. Per certi versi riduttiva. Doctor Who è una serie “pazza”, che sì, parte da una base fanta-scientifica, ma che sconfina in un’atmosfera da fiaba in cui si deraglia spesso dai binari della science fiction per assumere i toni onirici di una fantasia difficilmente classificabile, diventando di frequente agghia-cciante nelle sue incursioni horror. Inizialmente, i creativi della BBC che progettarono l’idea della serie avevano pensato a uno show per famiglie, magari con contenuti pedagogici rivolti ai bambini. Eppure l’idea del Dottore, anticonformista per natura, sfuggiva spontaneamente a questi schemi, e nel corso degli anni è diventato qualcosa di più vasto. Che parla sì ai bambini, ma soprattutto al bambino intrappolato che c’è dentro ogni adulto, sussurrandogli insegnamenti di tolleranza, di pace, di integra-zione, ma anche di curiosità, di voglia di scoprire, di crescere e di… mutare. Perché soltanto la capacità di cambiare se stessi, e quindi di evolversi, può assicurare la sopravvivenza. E di cambiamenti, questo strano personaggio ne ha avuto veramente tanti. “Dottore? Dottore Chi?” recita la frase tormentone della serie. Una domanda destinata a non avere una risposta definitiva. Perché il Dottore può essere tutto. Anzi, tutti. […]

Estratto dall’Introduzione

dw logo[…] Doctor Who apparve per la prima volta sui teleschermi italiani il 6 febbraio del 1980 con la storia Robot, ‘appena’ diciassette anni dopo l’esordio assoluto della serie sulla TV britannica, BBC. Si trattava di alcune avventure con Tom Baker nella parte del protagonista e che venivano trasmesse giornalmente alle 19.20 sulla Rete 1. Dopo qualche mese, la RAI decise di non mandarlo più in onda e per moltissimi anni cadde nel dimenticatoio, al punto che, quando negli anni novanta iniziò un certo revival dei telefilm del passato, in pochi si ricordavano di lui e chi lo menzionava veniva spesso tacciato di essere un matto o uno che aveva sognato tutto. In un’epoca in cui internet era ai primordi, non era facile controllare fonti autorevoli e spesso si andava a memoria.

Eppure, il Dottore era esistito davvero. Un tizio stravagante con capelli folti, occhi stralunati, dentatura sporgente e sciarpa lunghissima e multicolor, che viaggiava su un’astronave a forma di cabina telefonica, il cui interno era infinitamente più grande delle dimensioni esterne. Lo sviluppo di internet e, conseguentemente, della conoscenza condivisa di fonti autorevoli avrebbe finalmente dato ragione a quei pochi ma tenaci visionari accusati di essersi inventato tutto. […]

Estratto dal capitolo introduttivo

verity william[…] La prima vera decisione della Lambert fu quella di reclutare il giovane regista anglo-indiano Waris Hussein per dirigere l’episodio pilota. Hussein aveva appena venticinque anni e pieno di entusiasmo, ma dovette pensarci qualche giorno prima di  accettare un incarico così impegnativo: “Quando incontrai Verity Lambert – ricorda il regista – ebbi l’impressione di una donna incredibilmente affascinante; vestiva l’ultimo modello di Mary Quant e aveva un’acconciatura nello stile di Vidal Sassoon. Era molto colta e aveva un carattere forte; quando incontri una persona così non può non piacerti. Andammo d’accordo quasi subito e siamo rimasti amici fino alla sua morte. Quando mi diede la sceneggiatura dei quattro episodi rimasi sconcertato. Il primo non poneva problemi, ma gli altri tre non sapevo come dirigerli. Mi ero laureato con lode a Cambridge e avevo fatto un corso di regia alla BBC con esperienze su Shakespeare e improvvisamente mi ritrovavo a dirigere una serie di fantascienza piena di cavernicoli. Ma dove diavolo ero finito? Cercavo aiuto, ma Verity mi disse che il progetto era tutto nelle nostre mani, i vertici della BBC non volevano averci niente a che fare: loro non ci credevano più.”[1]

Oltre ad aver scelto Hussein, Verity Lambert si occupò anche di scritturare l’attore che avrebbe dovuto impersonare il Dottore. La sua prima scelta cadde su Leslie French, un attore shakespeariano che aveva appena lavorato ne Il Gattopardo di Visconti, ma l’artista non era convinto dal progetto e declinò l’offerta quasi subito. Altri attori contattati invano furono Cyril Cusack (non voleva impegnarsi in una serie TV per un anno) e Geoffrey Bayldon (disponibile ma troppo giovane per la parte: la produzione desiderava un veterano). Dopo vari tentativi infruttuosi, la Lambert si ricordò di un attore che aveva visto recitare nella parte di un vecchio scopritore di talenti di rugby nel film Io sono un campione (This Sporting Life, Lindsay Anderson, 1963)[2]: William Hartnell. La sua performance aveva particolarmente colpito la produttrice, al punto da pensare che potesse essere lui l’interprete giusto per il Dottore. […]

[1] Intervista in RadioTimes, BBC, 16 ottobre 2013.

[2] Il film segnò il debutto sul grande schermo di Richard Harris.

 

Estratto dalla scheda della prima avventura

 

001 – LA RAGAZZA EXTRATERRESTRE[1]

(1.01 An Unearthly Child)

 Scritto da Anthony Coburn

Diretto da Waris Hussein

Trasmesso per la prima volta su BBC dal 23 novembre al 14 dicembre 1963.

Mai trasmesso in Italia. Ediz. italiana in DVD prodotta dalla DNC, 2007.

Scenografie: Barry Newbery, Peter Brachacki. Produttore associato: Mervyn Pinfield. Musica: Norman Kay. Effetti speciali: Dipartimento Effetti Visivi della BBC. Sigla: Ron Grainer e BBC Radiophonic Workshop. Supervisore sceneggiatura: David Whitaker. Produttore: Verity Lambert. Registrato a: Ealing Studios e Lime Grove Studios (Studio D).

Doppiaggio italiano: Studio ASCI, Milano. Direzione del doppiaggio: Antonello Governale e Gigi Rosa. Le Voci – Il Dottore: Enrico Maggi, Barbara: Cinzia Massironi, Ian: Claudio Beccari, Susan: Elisabetta Spinelli.

Personaggi e interpreti:

Dr. Who (William Hartnell), Ian Chesterton (William Russell), Barbara Wright (Jacqueline Hill), Susan Foreman (Carole Ann Ford), Za (Derek Newark), Hur (Alethea Charlton), Vecchia Madre (Eileen Way), Kal (Jeremy Young), Horg (Howard Lang), Poliziotto (Reg Cranfield), Studentesse (Francesca Bertorelli, Carole Clarke, Heather Lyons, Mavis Ranson), Studenti (Cedric Schoeman, Brian Thomas, Richard Wilson), Cavernicoli (Leslie Bates, Al Davis, Billie Davis, Roy Denton, Bob Haddow, Bill Nichols, Frank Wheatley, Elizabeth Body, Jean Denyer, Veronica Dyson, Diane Gay, Brenda Proctor, Lyn Turner, Doreen Ubells)

Primo Episodio: An Unearthly Child (La ragazza extraterrestre)

childIan Chesterton e Barbara Wright, due insegnanti della scuola Coal Hill, sono affascinati da Susan Foreman, una studentessa che sembra possedere conoscenze fuori dal comune. Incuriositi dalle caratteristiche peculiari della ragazza, cercano di saperne di più sulla sua famiglia. Dopo averla seguita di nascosto, scoprono che l’abitazione di Susan si trova incredibilmente all’interno di una cabina telefonica della polizia (Police Box) parcheggiata nei pressi di una discarica. Avvicinatisi sull’uscio della porta, i due insegnanti, oltre alla studentessa, vi trovano un vecchio, il nonno di Susan, che si presenta semplicemente come ‘il Dottore’. Ian e Barbara scoprono con sconcerto che la cabina telefonica è più grande all’interno che all’esterno e quando chiedono spiegazioni, Susan chiarisce che sia lei che suo nonno sono degli alieni e che si trovano dentro un’astronave di nome TARDIS (Time and Relative Dimension in Space)[2].

Ma il Dottore non può permettere che dei terrestri vengano a conoscenza del loro segreto e decide di rapire i due insegnanti.

 

Secondo Episodio: The Cave of Skulls (La caverna dei teschi)

caveIl TARDIS, dopo aver viaggiato indietro nel tempo fino all’anno 100.000 avanti Cristo, si materializza in una pianura, nell’età paleolitica. All’interno di una grotta, un gruppo di cavernicoli mette in discussione la leadership del loro capo, Za, in quanto non è in grado di eseguire l’accensione del fuoco, essenziale risorsa per i nativi del luogo. Il suo comando viene minacciato da Kal, il capo di una tribù rivale.

Dopo essersi ripresi dallo shock di avere viaggiato nel tempo, Ian e Barbara perlustrano incuriositi la zona; il Dottore, intanto, mentre esamina rocce e piante viene rapito proprio da Kal. Il cavernicolo, avendo visto il Dottore accendere il fuoco, lo propone alla tribù come nuovo leader al posto di Za.

Quando Ian, Barbara e Susan trovano il Dottore, cercano di liberarlo ma vengono sopraffatti dagli uomini primitivi. Essi decidono di portarli in una caverna, dove verranno sacrificati al Dio Orb, portatore del fuoco.

 

Terzo Episodio: The Forest of Fear (La foresta del terrore)

forestApprofittando del fatto che tutti i suoi compagni stanno dormendo, la Vecchia Madre, un membro anziano della tribù, ruba il coltello a Za e si dirige verso la caverna dei prigionieri, con l’intento di liberarli. Quando la sua azione viene scoperta dagli altri cavernicoli, il Dottore e i suoi compagni sono già fuggiti verso la foresta. Za viene convinto da Hur, la sua promessa sposa, che per riacquisire la leadership della tribù deve rintracciare il Dottore e scoprire il segreto del fuoco.

Ian, Barbara, Susan e il Dottore si sono intanto persi nella foresta e non riescono a ritornare al TARDIS. Quando vengono raggiunti da Hur e Za, quest’ultimo viene ferito gravemente da un animale; Ian e gli altri, decidono di portarlo verso il TARDIS per curarlo.

Kal, nel frattempo, dopo aver ucciso la Vecchia Madre dando la colpa a Za, si proclama nuovo capo tribù.

 

Quarto Episodio: The Firemaker (Il creatore del fuoco)

fireQuando il Dottore e gli altri ritrovano finalmente il TARDIS, il loro sollievo viene meno alla vista di Kal e degli altri cavernicoli; essi li hanno infatti preceduti e occupano l’accesso all’astronave. Ne nasce una colluttazione: con l’aiuto di Ian e del Dottore, Za si libera di Kal, spingendolo a fuggire nella foresta. Subito dopo, l’ingrato Za, eletto intanto leader dalla tribù, cattura nuovamente il Dottore e i suoi compagni, deciso ad ottenere il segreto del fuoco. Ian mostra a Za come ottenerlo, ma il leader non vuole privarsi dei quattro avventurieri e li obbliga a unirsi alla tribù permanentemente.

Per sfuggire al controllo delle guardie, Susan ha l’idea di costruire dei teschi fiammeggianti, sperando di riuscire a spaventare le guardie. Una volta fuggiti, vengono inseguiti da Za, ma questa volta riescono a entrare nel TARDIS e a iniziare la procedura di smaterializzazione in tempo, prima dell’assalto dei cavernicoli.

Il Dottore spiega di non essere al momento in grado di controllare la destinazione della sua astronave; dopo qualche secondo, il TARDIS si materializza sulla superficie di un altro pianeta; i sensori indicano una strana giungla e un alto livello di radiazioni.

Note

– L’iconica scenografia dell’interno del TARDIS fu realizzata da Peter Brachacki con la massima indifferenza. Il designer era scocciato del fatto che gli avessero proposto di lavorare per una serie che giudicava insulsa e per bambini. Egli mise assieme le prime due idee che gli vennero in mente, ovvero una consolle esagonale e dei cerchi sulle pareti, e le fece realizzare dai carpentieri, prima di lasciare il posto a Barry Newbery. Non avrebbe mai immaginato che, anche a distanza di cinquant’anni, quel design sarebbe sopravvissuto a se stesso, seppure con variazioni e modifiche.

– Dopo aver finito di girare il primo pilot, Verity Lambert aveva chiesto a Brachacki di conservare le scenografie in caso ci fosse stato bisogno di rigirare qualche scena. Lo scenografo ignorò quella richiesta perché esse occupavano molto spazio e le fece distruggere. Quando Sydney Newman chiese alla produttrice di rigirare il pilota, la maggior parte delle scenografie non c’erano più. In assenza di Brachacki, fu chiesto a Barry Newbery di ricostruire in fretta le scenografie mancanti, seguendo le idee del suo predecessore. Newbery, che sostituirà Brachacki negli episodi successivi, non risulta comunque accreditato nei titoli di coda.

– La musica pop che Susan ascolta durante il primo episodio è Three Guitars Mood 2 dell’Arthur Nelson Group.

– Le ossa presenti nella caverna erano vere e provenivano da un mattatoio. Erano ancora ‘fresche’ e sotto il calore dei fari d’illuminazione emanavano un cattivo odore. Inoltre, le pellicce dei cavernicoli erano infestate dalle pulci.

– Durante il primo episodio, Susan ‘profetizza’ l’introduzione in UK del sistema decimale della sterlina, fatto poi realmente avvenuto nel 1971.

– Margot Maxine, un’attrice che era stata scritturata per interpretare un membro della tribù, pensava di dover interpretare una modella sul set di Dr. No, il primo film di James Bond. Quando scoprì che si trattava di Dr. Who e che le avrebbero dovuto annerire qualche dente, lasciò il set abbastanza irritata, senza più ritornare.

– Questa storia è disponibile in edizione italiana nel cofanetto “Gli Inizi”, prodotto dalla DNC Entertainment nel 2007.

Osservazioni

 Waris Hussein: “William Hartnell era una persona con parecchi pregiudizi. Penso che ne avesse qualcuno anche nei miei confronti, ma questo non interferiva con il nostro rapporto lavorativo. Anzi, col tempo penso che mi abbia preso in simpatia: una volta che aveva compreso che sapevo fare il mio mestiere, mi fu di grande aiuto. In un certo senso, il telefilm aveva fatto il miracolo di eliminare uno dei suoi preconcetti.

Non ero particolarmente entusiasta della storia. Dovevo dirigere dei cavernicoli che parlavano inglese e che grugnivano! A quel tempo ritenevo, presuntuosamente, di essere un regista destinato a cose più importanti.”[3]

 Verity Lambert: “Volevo che gli insegnanti, Ian e Barbara, fossero rappresentanti della tipologia migliore: ragionevoli e non terribili con gli studenti. Gli insegnanti e la ragazzina, Susan, servivano per attirare un certo tipo di audience: sia adulti che studenti si sarebbero identificati subito in quei personaggi.

Non ero mai stata particolarmente attratta dalla storia dei cavernicoli, ma mi sono poi dovuta ricredere; pensavo che gli uomini primitivi potessero risultare buffi o comici e dare un’impressione sbagliata agli spettatori, ma gli attori fecero un buon lavoro rendendo i loro personaggi molto seri e credibili, per quanto sia possibile per un mondo di cui sappiamo poco. La scena finale del primo episodio, poi, è veramente da incorniciare. Non ci sono dialoghi durante quegli ultimi minuti: è tutto lavoro visivo. L’ombra minacciosa che si staglia sul TARDIS nell’ultima sequenza dà il senso del format di Doctor Who.”[4]

William Hartnell: “Nonostante la mancanza di volgarità o scene di sesso, l’impostazione della serie era per adulti, ma con elementi che piacevano anche ai bambini. Era un programma per genitori e figli. Dopo aver girato il pilot per la seconda volta, ebbi la certezza che la serie sarebbe durata almeno cinque anni”[5]      

 William Russell: “Quando Verity Lambert mi propose di prendere parte allo show ero contentissimo; principalmente perché avrei avuto la possibilità di lavorare a fianco di Bill Hartnell, un attore che conoscevo e ammiravo molto. Non avevo invece idea, allora, di chi fossero Carole e Jacqueline.

La sceneggiatura mi sorprese positivamente: dava abbastanza spunti allo spettatore per immaginare certi elementi che la storia non copriva e permetteva a noi attori una certa libertà d’interpretazione.”[6]

Carole Ann Ford: “Penso che il mio personaggio sia stato ‘annacquato’ un po’. Doveva essere più aggressivo e avere poteri psichici o qualcosa del genere, ma poi si ritenne di renderlo più riconducibile a una normale teenager dell’epoca con cui i ragazzi potevano identificarsi.

Dopo aver girato i primi episodi della serie cominciai a ricevere tantissime lettere. La cosa incredibile era che provenivano sia da bambini o adolescenti ma anche da adulti e anziani, e si andava dalle casalinghe allo studente al professore di Oxford!”[7]

[1] Titolo ‘tradizionale’: nei primi anni, le storie non avevano un titolo ufficiale. Titoli alternativi: 100.000 BC, The Tribe of Gum, The Firemakers.

[2] Tempo e Dimensione Relativa nello Spazio.

[3] David Howe, Stephen Walker, intervista sulla fanzine The Frame, N.16, 1990

[4] Intervista in Doctor Who Monthly, Winter Special, Marvel UK, 1983/84.

[5] David Howe, Mark Stammers, Stephen Walker, Doctor Who, The Handbook – The First Doctor, Virgin Publishing, 1994.

[6] Intervista DVD An Unearthly Child, BBC, 2006.

[7] Intervista DVD An Unearthly Child, BBC, 2006.